Caso Marche, il M5S non molla Ricci. Conte: “Non ci sono ragioni per chiedere un passo indietro"

Il presidente del Movimento 5 Stelle, Giuseppe Conte, è intervenuto oggi in conferenza stampa dalla sede del Movimento a Roma, affrontando il caso giudiziario che coinvolge Matteo Ricci, candidato del Pd alla presidenza della Regione Marche. "Non ci sono ragioni allo stato per chiedere un passo indietro a Ricci", ha affermato Conte, sottolineando come tale richiesta sarebbe "un brutto precedente" e "fare di tutta l'erba un fascio". Il leader del M5s ha voluto rimarcare l’atteggiamento collaborativo del candidato: "Abbiamo apprezzato che non si sia urlato contro una giustizia a orologeria e che non si sia avvalso della facoltà di non rispondere. Se hai un incarico pubblico, il primo dovere è la massima trasparenza. Ha risposto ai pm con puntualità e trasparenza. Lasciamo che la procura faccia il suo corso".
Tuttavia, Conte ha precisato che il sostegno a Ricci è legato allo stato attuale delle cose: "Se dovessero cambiare questi elementi, e ci fossero fatti sopravvenuti, ne trarremo le conseguenze, li valuteremo". Per garantire ulteriore trasparenza, Conte ha annunciato che verrà chiesto a Ricci l’impegno formale a un codice etico: "Chiederemo, anche per gli affidamenti diretti, una pubblicazione preventiva degli appalti sul sito della Regione, per garantire la massima trasparenza e un codice etico che possa prevenire conflitti di interessi. Anche per contrastare norme che sono state introdotte da questo governo".
Parole che sono state apprezzate dal candidato governatore del Pd. "Ho molto apprezzato le parole di Conte sulle Marche e concordo con lui nel rafforzare in Regione i presidi di legalità, di trasparenza e di controllo su affidamenti diretti, nomine e consulenze. Ringrazio il Movimento 5 Stelle, ora riprendiamo la campagna elettorale e cambiamo le Marche insieme", ha affermato Ricci.
Sulla vicenda è intervenuto anche Enrico Borghi, vicepresidente di Italia Viva, che ha commentato ai microfoni di Sky: "Se il centrosinistra saprà mostrare unità, maturità e solidarietà, la vicenda di Ricci sarà un boomerang per chi nella destra l'ha voluta strumentalizzare". Borghi ha richiamato al garantismo: "Gli avvisi di garanzia sono strumenti a tutela dell’indagato e non vanno usati per il pubblico ludibrio. Per esempio, sul presidente dell’Ars, il meloniano Galvagno, che ha ricevuto un avviso di chiusura indagine e potrebbe andare a giudizio, non abbiamo detto una parola. Ma su Ricci la destra si è scatenata, a partire da Italo Bocchino, che deve ancora spiegare come ha saputo dell’avviso a Ricci con un mese e mezzo di anticipo".
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